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Le motivazioni

Ipotesi omicidio e le 25 richieste del gip: perché il caso Resinovich non è chiuso

Si va dalle tracce del DNA fino agli immobili di via Slataper 22 e via Giulia 34 dove Claudio Sterpin sostiene di aver incontrato più volte Liliana. Accolte quasi tutte le richieste delle opposizioni. Chiavi, hard disk, nuove convocazioni in questura, verrà preso il DNA anche a Fulvio Covalero e Piergiorgio Visintin, verranno sentiti gli amici sulla fede nuziale, sulle migliaia di euro di contanti presenti in via Verrocchio e molto, molto altro. Ecco perché il caso non è chiuso

TRIESTE - "Proprio dall'attenta attività di verifica del materiale probatorio sono venuti dagli opponenti notevoli spunti di indagini ulteriori, il cui espletamento appare utile e necessario per poter chiudere la fase delle indagini preliminari". C'è l'ipotesi di reato per omicidio nella disposizione di nuove indagini da parte del gip Luigi Dainotti, nel caso della morte di Liliana Resinovich. "Cause e l'epoca della morte" rappresenteranno il focus delle nuove attività, che rimarranno in mano alla Squadra mobile della questura giuliana coordinata dal pubblico ministero titolare del fascicolo, Maddalena Chergia. "Un ulteriore sforzo investigativo" lo definisce il gip, nel dispositivo inviato dalla procura agli organi di informazione e che fissa il nuovo termine (considerato meramente indicativo "per la complessità") per le indagini tra sei mesi. 

La vita di Liliana al setaccio 

Nelle quattro pagine in cui Dainotti elenca le attività da svolgere (25 punti in totale) c'è quasi tutto ciò che era stato richiesto dalle opposizioni. Una nuova consulenza medico legale, la possibile riesumazione del cadavere, l'analisi sulle lesioni riscontrate sul volto della sessantatreenne e la loro origine, l'analisi della frattura al naso, la misurazione dell'enzima per verificare l'ipotesi del congelamento o raffreddamento del cadavere, oltre allo sviluppo della rigidità cadaverica nei casi di congelamento. Inoltre, il gip vuole vedere chiaro nella vita di Liliana. Per questo motivo ha chiesto che vengano acquisiti tutti gli accounts in uso alla donna (compresi i Cloud e le mail), vengano svolte attività di verifica delle celle telefoniche che ricoprono l'area del ritrovamento del cadavere "con particolare riferimento ai soggetti attenzionati", e si acquisiscano tutti i dispositivi in uso a Sebastiano Visintin e Claudio Sterpin (come anche la GoPro del marito). 

Tutti i soggetti attenzionati

Luigi Dainotti ha chiesto che si analizzino i tabulati in uso a Sebastiano Visintin, Claudio Sterpin, Fulvio Covalero, Piergiorgio Visintin (il figlio di Sebastiano) e di tutti gli altri soggetti attenzionati, attraverso Ascom Tems o Nemo Outdoor (strumentazione capace di collocare in maniera precisa la posizione dell'utilizzatore). Vengono accolti i dubbi sull'orario delle telecamere della scuola di polizia di via Damiano Chiesa, come pure quello registrato dall'autobus della Trieste Trasporti, la mattina del 14 dicembre 2021. Si passa poi alle tracce genetiche. Viene chiesto che si facciano nuovi approfondimenti sul DNA ritrovato sul cordino e le tracce rinvenute sugli slip, sulla bottiglietta e sui prelievi subungueali. Viene chiesto inoltre il prelievo del DNA anche a Piergiorgio Visintin e Fulvio Covalero, fino ad oggi rimasti fuori dalle analisi genetiche. Si chiedono dettagli sull'impronta guantata "in trama di tessuto" e più in generale sul guanto rinvenuto sulla scena. 

Hard disk, soldi, cantine e soffitte

Dalla quindicesima richiesta in poi si vira sugli hard disk, sulle relazioni di Liliana e le testimonianze dei suoi amici o presunti tali. L'hard disk che Sebastiano Visintin consegna ai cosiddetti "amici di Romans" Laura Grassi e Giuseppe Gramegna va analizzato "in modo completo". Sergio Resinovich, Gabriella Micheli e Sebastiano Visintin devono chiarire le circostanze del ritrovamento della fede di Liliana Resinovich. Tranne Sergio, la Micheli, Visintin, Grassi e Gramegna dovranno fornire informazioni circa la presenza di contanti nell'abitazione di via Verrocchio. Dopo le richieste informatiche si passano al setaccio le chiavi consegnate da Sergio in questura e quelle sequestrate dalla Mobile il 29 dicembre 2021, per osservare la loro compatibilità con la soffitta di via Slataper 22 e del vano magazzino di via Giulia 34. Il gip chiede infine che Claudio Sterpin spieghi i motivi per i quali "non abbia fatto menzione agli inquirenti" delle cantine e soffitte. Insomma, il caso di Liliana Resinovich non è chiuso.  

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