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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Incertezza sul progetto, la rabbia del popolo della piscina terapeutica: "Il tempo delle attese è finito"

Il Coordinamento Nuova Piscina Terapeutica chiede al sindaco di Trieste Roberto Dipiazza di essere convocato: "Vogliamo portare avanti il nostro progetto nell'area del mercato ortofrutticolo. Lasciamo ad altri il pantano della situazione dell'Acquamarina e quello creatosi da lungo tempo in Porto Vecchio"

Tante rassicurazioni, annunci e garanzie ma in due anni il popolo dell'ex piscina terapeutica si aspettava molto di più. Dopo l'aut aut dato dal sindaco Roberto Dipiazza alla cordata guidata dall'ingegner Vittorio Petrucco e dal verosimile ritorno in campo degli spagnoli per la realizzazione della struttura in Porto Vecchio, il Coordinamento "Nuova Piscina Terapeutica" su delega di oltre 20 associazioni cittadine chiede allo stesso primo cittadino di essere convocato "per portare avanti il nostro progetto nell'area del mercato ortofrutticolo, lasciando ad altri il pantano della situazione dell'Acquamarina e quello creatosi da lungo tempo in Porto Vecchio". 

"Nessun passo in avanti, siamo al punto di partenza"

Che la situazione legata al futuro della piscina sia particolarmente complicata lo testimonia anche la frustrazione e la rabbia della stessa amministrazione comunale. Da ingegnere ad ingegnere, Enrico Conte (responsabile dei Lavori Pubblici del Comune di Trieste) ha confermato come le realtà, sulla carta interessate, siano state convocate più volte ed inoltre è stato più volte chiesto loro di poter vedere i progetti. Sul tavolo della giunta Dipiazza però, oltre a rendering e ad abbozzi di progetti, non si è visto molto altro. "Siamo al punto di partenza - così il Coordinamento rappresentato da Federica Verin - poiché nessun passo in avanti all'oggi è stato fatto". 

Bocciature, rinvii ed annunci

Con il crollo dell'edificio di riva Grumula, sottolinea il sodalizio, sono venuti meno "servizi essenziali che da troppo tempo malati, infortunati sportivi e sul lavoro, come pure anziani, persone con disabilità ma anche semplici appasisonati attendono". Davanti ad un'empasse particolarmente significativa, il "nodo" centrale è rappresentato da un aspetto economico-finanziario che non ha ancora trovato condivisione. Tra bocciature di leasing costruendo (come per il Mercato Coperto, all'amministrazione l'idea di Monticolo&Foti non sarebbe piaciuta), evidenti rinvii e annunci televisivi in cui il sindaco aveva prospettato una soluzione definitiva nelle tre settimane successive, l'ultimo capitolo della piscina terapeutica sembra ancora tutto da scrivere.  

"Documenti mai presentati, sono passati sette mesi"

"I documenti necessari a formalizzare la proposta di partenariato non sono mai stati presentati dal soggetto scelto dal Comune di Trieste tra i tre che avevano confermato ad ottobre 2020 il loro interesse all'esecuzione dell'opera - così la nota del coordinamento - e da allora sono passati altri sette mesi. Abbiamo sempre dichiarato come l'obiettivo della nuova opera debba essere il ripristino dei servizi della struttura crollata secondo precise linee guida tali da garantirci servizi convenzionati e a tariffe popolari come già previsto per Acquamarina dalla convenzione esistente tra Comune di Trieste e Concessionario, per dare risposte a tutti i cittadini in un contenitore sociale e sportivo capace di coniugare salute e sociale, sanità e fisiocure, nuoto e attività ludiche in acqua”. 

Risposte in tempi rapidi, il sindaco ci convochi

Un'occasione "per creare qualcosa di unico nel panorama regionale" che il coordinamento intende come sprecata. In Friuli Venezia Giulia, secondo il coordinamento, scarseggiano strutture talassoterapiche, favorendo l'emigrazione degli atleti di livello fuori regione. In conclusione, la Verin e tutte le associazioni, che hanno ripreso la raccolta firme che ha portato a 8500 adesioni, promettono battaglia: “Non ci interessano le diatribe tra l'amministrazione e interlocutori più o meno interessati a realizzare l'opera, ci interessano risposte in tempi rapidi e certi. Il tempo dell'attesa è trascorso infruttuosamente e i cittadini meritano la giusta considerazione rispetto alla proposizione delle loro legittime istanze". 

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