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L'omicidio / Barriera Nuova - Città Nuova / Foro Ulpiano

Caso Trajkovic, i genitori: "Ora Robert riposa in pace"

In Corte d'assise d'appello sia la difesa che l'accusa hanno ritirato il ricorso e la condanna di primo grado per Ali Kashim, 23 anni di reclusione, è diventata definitiva. Il padre Peter: "Meritava l'ergastolo, ma almeno non c'è stata riduzione della pena". L'avvocato di parte civile: "Sono soddisfatta"

TRIESTE - "Robert adesso riposa in pace", sono le prime parole di Slavica Trajkovic, mamma del giovane Robert, poco dopo la conferma della condanna a 23 anni di detenzione per l'omicida di suo figlio. Nell'udienza di oggi in Corte d'assise d'appello, infatti, sia la difesa che l'accusa hanno ritirato il ricorso, e la condanna di primo grado è diventata definitiva. "Questo dolore non passerà mai - spiega la signora Trajkovic - da madre mi aspettavo l'ergastolo (Per Ali Kashim, ndr), ma è andata così, passerà 23 anni dentro e se l'è meritato". Nel frattempo la famiglia continua a rendere omaggio alla memoria di Robert quotidianamente: "Ogni giorno andiamo al cimitero, ogni anno facciamo una festa, ora arriverà la pasqua e gli abbiamo comprato l'uovo e dei vestiti. Purtroppo mi è rimasto solo questo: pensare a lui e andare avanti". 

Il padre di Robert: "Era una trappola"

Il padre di Robert, Peter Trajkovic, ritiene che "almeno mio figlio Robert avrà un po' di riposo e dobbiamo andare avanti anche noi", anche se rimane un fondo di aspettativa disattesa: "Con tutto quello che ha fatto a mio figlio io non ho pace, ma mi sento un po' meglio perché non gli hanno diminuito la pena ma doveva prendere l'ergastolo con almeno sei mesi di isolamento". Peter Trajkovic, come dichiarato anche in altre occasioni, ha sempre sostenuto la tesi della premeditazione e anche del coinvolgimento di altre persone nell'omicidio: "gli hanno teso una trappola".

L'avvocato della famiglia: "Sono soddisfatta"

Nella famiglia Trajkovic, ha dichiarato l'avvocato di parte civile Gabriella Frezza, c'è "una grande unione e un grande amore". "Questa situazione ci ha colto un po' di sorpresa - commenta ancora l'avvocato - ma come collegio difensivo ci ha piacevolmente sorpresi perché la rinuncia dell'impugnazione è piuttosto inusuale, evidentemente l'impugnazione del procuratore generale, che avevamo sollecitato e per cui abbiamo fatto istanza, ha sortito i suoi effetti".

"Fa estremamente piacere - continua il legale - che siano emersi in maniera evidente la futilità dei motivi e la volontà di punire e di sfogare la violenza. Questo penso sia non tanto una consolazione per la famiglia perché, se possibile, rende ancora più truce il dolore, ma dal punto di vista giudiziario dà senso a dei valori che nella nostra società devono essere rimarcati: non si uccide per supposti sentimenti o per affermare dei principi di possesso sulla ex, bisogna viviere in un altro modo in questa società e per questo sono soddisfatta come legale". 

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