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Lunedì, 29 Aprile 2024
Infuria il dibattito

Sospensione Schengen, critiche dal centrosinistra: "Incomprensibile e preoccupante"

Honsell: "Ingenuo chiudere un solo confine". Rojc: "Misura da applicare con prudenza. Moretuzzo: "In contrasto con la storia di una terra inclusiva". Il centrodestra: "Strumentalizzazioni"

TRIESTE - Dubbi e perplessità da parte del centrosinistra locale, quando non contrarietà, alla sospensione di Schengen al confine tra Italia e Slovenia. Per la capogruppo Pd nella commissione Politiche europee del Senato Tatjana Rojc, il provvedimento va applicato "con estrema prudenza, in modo mirato e commisurato al rischio effettivo rappresentato dalla possibile infiltrazione di elementi pericolosi per la sicurezza nazionale, non un ‘segnale’ per dar l’idea di rispondere ad altri fenomeni cui non sono offerte risposte strutturali”. Il tema verrà discusso in Parlamento in preparazione alla riunione del prossimo Consiglio europeo.

Per il consigliere regionale Furio Honsell (Open Sinistra Fvg), si tratta di una scelta "incomprensibile, anche per una strategia volta a ridurre il rischio di attentati" e ritiene che "gli atti di violenza nell'Unione europea non sono avvenuti in Slovenia. Semmai, bisognerebbe fare controlli a ovest. Inoltre, se permane la libera circolazione attraverso gli altri confini europei, chiuderne uno solo, e per giunta interno, è cosa palesemente ingenua e riporta solamente indietro la storia di almeno vent'anni". "Queste - conclude Honsell - sono misure meramente dimostrative nei confronti di un elettorato che si pensa ingenuo. Come quella che vede i militari armati all'uscita della stazione ferroviaria di Trieste incutere ansia ai pendolari".

Massimo Moretuzzo del Patto per l'Autonomia parla di un "fatto decisamente preoccupante, che riporta la nostra regione a epoche in cui la linea di separazione fra Stati diversi aveva un impatto nefasto sulla vita delle comunità e in netto contrasto con la storia di una terra dall'identità plurale e inclusiva, nata dalla coesistenza di culture diverse".

I consiglieri di centrodestra si schierano invece a favore della misura straordinaria, tra cui Roberto Novelli (FI), che parla di "strumentalizzazioni o altre speculazioni da parte della Sinistra". Secondo Roberto Novelli, consigliere regionale di Forza Italia. In un momento "delicato come questo - spiega il consigliere - leggere che la decisione del ripristino dei controlli attuata dal Governo italiano abbia poco a che fare con la difficile situazione internazionale, bensì rappresenti una misura propagandistica significa scegliere deliberatamente di soffiare sul fuoco delle tensioni internazionali".

Per Diego Bernardis (Fedriga Presidente), la ripresa dei controlli al confine è "un atto dovuto e doveroso" e "ascia perplesso l'approccio ideologico con cui una certa Sinistra affronta la vicenda. Nonostante avvenimenti significativi come il conflitto in corso in Medio Oriente e l'attentato terroristico a Bruxelles, avvenuto nel cuore dell'Europa, alcuni strumentalizzano la vicenda alimentando una polemica politica che potrebbe compromettere una valutazione obiettiva della situazione". 

Il forzista Michele Lobianco ritiene invece che "Il confine orientale, finalmente, è diventato la nuova linea del Piave che non può essere valicata". Lo afferma in una nota il consigliere regionale Michele Lobianco (Forza Italia), e auspica "che, oltre al presidio ai confini di Stato, vi sia anche un infrangibile controllo lungo l'intera linea confinaria con la presenza dell'esercito per scongiurare il rischio di una permeazione dei valichi agricoli che, come noto, sono molto diffusi e attraverso i solchi vallivi del patrio suolo".

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