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Venerdì, 26 Aprile 2024
La rotta balcanica / Altopiano Carsico

Indagini, arresti e 800 rintracci: in Slovenia e Italia il flusso di migranti non si ferma

Nelle prime due settimane di giugno la polizia slovena ha fermato poco più di 380 persone, numeri di poco inferiori rispetto a quelli della polizia italiana che, nel frattempo, lavora a indagini su passeur e traffico di esseri umani. Gianfranco Schiavone: "Diminuiti i minori sotto i 16 anni, ma il trend è in leggera crescita"

TRIESTE - Poco più di 800 rintracci, due passeur arrestati e alcune importanti indagini. La rotta balcanica continua nel suo flusso inarrestabile, anche in questo preludio d'estate. Il transito dei migranti che dai campi della Bosnia nord occidentale si mettono in viaggio per raggiungere i paesi dell'Unione Europea non si è mai fermato e, in queste prime due settimane di giugno, i numeri iniziano a farsi interessanti. Dall'1 ad oggi 14 giugno la polizia slovena ha rintracciato (e nella maggior parte dei casi riconsegnato ai colleghi croati) ben 381 persone di diverse nazionalità, cifra che si somma ai circa 400 migranti fermati dalla polizia di frontiera italiana. 

Flusso costante: voli, cronaca e nazionalità

Sia in Slovenia che in Italia il flusso è pressoché costante, con picchi che aumentano nel fine settimana (dove il conteggio, almeno otlre confine, viene fatto dal venerdì al lunedì mattina) e giornate in cui, nonostante le persone fermate siano poche, le notizie di cronaca non mancano. E' il caso ad esempio del 3 giugno quando sei nepalesi vengono rintracciati dagli agenti di polizia di Capodistria. La telefonata viene effettuata proprio dal gruppo poiché un connazionale si è gravemente infortunato, scivolando per circa 20 metri all'interno di una grotta alle spalle di San Servolo. Le traiettorie della rotta non sono cambiate, con il monte Sneznik (Nevoso) che rappresenta sempre il varco principale tra Slovenia e Croazia, e la val Rosandra che funge da "porta" tra la Slovenia e l'Italia. Sul fronte delle nazionalità, oltre a persone provenienti dal Pakistan, dalla Turchia e dall'Afghanistan, la curiosità della presenza nepalese si accompagna a quella cubana. Chi decide di andarsene da L'Havana e dintorni ha la possibilità, infatti, di ottenere un visto per l'Europa e, più precisamente, per la Serbia. Il legame tra i due Paesi affonda le radici nel passato ed è testimoniato dalle fotografie che, scattate decenni fa, ritraggono Josip Broz assieme ad Ernesto Che Guevara. Per questo motivo - ed altri più contemporanei - il volo dall'Atlantico al bacino danubiano non rappresenta un'utopia irrealizzabile. 

Pagano per la manodopera, dopo 20 giorni nepalesi svaniscono nel nulla (LA STORIA)

La rotta gode di ottima salute

Al di là del filo rosso che collega Belgrado alla più grande delle isole Antille, il movimento sulla rotta balcanica gode di ottima salute e non subisce alcuna battuta d'arresto. Poche però le notizie riprese dai media nazionali, scarsi gli approfondimenti e, ancora meno, l'interesse da parte dell'opinione pubblica, tutto rivolto al conflitto in Ucraina. Sulla direttrice Bosnia-Croazia-Slovenia-Italia però, le notizie non mancano. Il 7 giugno scorso gli agenti sloveni hanno arrestato un cittadino indiano di 42 anni, responsabile, secondo la polizia, di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. All'interno del suo furgone ben 17 migranti (14 indiani e tre di nazionalità pakistana). Nella giornata di ieri 13 giugno a finire nella rete degli agenti è stato invece un giovane di 28 anni e di origine serba: stipati dentro al Renault Master c'erano 13 migranti. Quattro i nepalesi, due i pakistani e sette le persone provenienti dall'Afghanistan. Nei primi tre mesi del 2022 in Slovenia reano stati fermati più di 800. 

Cosa succede in Italia 

"Rispetto al triennio dal 2019 al 2021 la situazione a Trieste vede una leggera crescita di arrivi - spiega Gianfranco Schiavone, anticipando a TriestePrima i dati che verranno resi pubblici venerdì 24 giugno, in occasione della presentazione del report sull'accoglienza -, ma tutto sommato non molto diversa, anche se all'epoca si verificavano i respingimenti. Le associazioni che operano in piazza Libertà (come Linea d'Ombra ndr) aiutano quotidianamente decine di persone. Ciò che possiamo dire, al momento, è che sotto i 16 anni il flusso è diminuito". La polizia di frontiera che opera attraverso l'hub di Fernetti, in questi primi quattordici giorni di giugno ha rintracciato, come abbiamo detto, circa 400 persone. Gli sloveni pubblicano gli arresti dei passeur. In Italia no, ormai la presunzione d'innocenza (nella riforma Cartabia) fa sì che l'unico autorizzato a parlare sia il Procuratore capo. "Quanti sono stati i fermi di passeur in queste due settimane di giugno?" abbiamo chiesto alla polizia. "Indagini in corso", la risposta. 

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