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Lunedì, 29 Aprile 2024
Otto anni dopo la tragedia

Regeni, i genitori contro il governo: "Tajani avverte Al Sisi, quasi a scusarsi"

A otto anni dalla tragedia, i genitori criticano il governo italiano: "Alle nostre continue richieste di incontrare l'ambasciatore egiziano a Roma non sono mai arrivate risposte, anzi"

FIUMICELLO (UD) - Attacchi al Governo da parte dei genitori di Giulio Regeni in un'intervista rilasciata a Repubblica, in occasione dell'ottavo anniversario dell'omicidio di Giulio e in vista del processo ai quattro "007" egiziani, previsto per il 20 febbraio. Paola Deffendi e Claudio Regeni parlano infatti un Governo che "ci ha fatto sapere che l'Egitto e Al Sisi avrebbero collaborato al cento per cento, ma alle nostre continue richieste di incontrare l'ambasciatore egiziano a Roma non sono mai arrivate risposte, anzi". "Ai primi di ottobre - continuano -, dopo il via libera al processo della Corte, il nostro ministro degli Esteri Tajani ha addirittura avvertito Al Sisi della scelta della Corte. L'Italia che avverte l'Egitto, quasi come a scusarsi, perché non è riuscita a fermarci".

In questi otto anni, spiega Paola Deffendi nell'intervista, "è cambiato tanto, direi tutto" e che "col tempo abbiamo individuato dei nodi, molti dei quali possono venire al pettine". Secondo Claudiio Regeni, gli imputati "sono i primi quattro di una catena di almeno 50 persone". Ieri, a Fiumicello, si è tenuta una fiaccolata, con un minuto di silenzio alle 19:41, un flash mob ed eventi culturali per riflettere e ricordare.

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