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Statua D'Annunzio, rabbia dalla Croazia: "A rischio i rapporti d'amicizia"

Lo dichiara una nota di protesta consegnata oggi all'ambasciatore d'Italia a Zagabria. L'inaugurazione della statua in piazza della Borsa era avvenuta ieri, nel centenario dell'impresa di Fiume. Strenua difesa della giunta Dipiazza da Giorgia Meloni

Una nota di protesta consegnata oggi all'ambasciatore d'Italia a Zagabria rimette Trieste al centro di una polemica nazionale. Come si legge nella nota, la Croazia ha "condannato nel modo più deciso" l'inaugurazione della statua di Gabriele D'Annunzio in piazza della Borsa "proprio nella giornata che marca il centenario dell'occupazione" di Fiume, un atto che, si legge nella nota, "contribuisce a turbare i rapporti di amicizia e di buon vicinato tra i due Paesi". Lo si apprende da un comunicato del ministero degli Esteri croato inviato ieri all'ANSA. Anche il capo di stato croato, Kolinda Grabar Kitarovic, in un tweet subito dopo l'inaugurazione, aveva parlato di “inaugurazione della scandalosa statua della discordia”.

Dipiazza all'inaugurazione: "Non mi aspetto reazioni dalla Croazia"

Serracchiani: "Data inopportuna"

Come dichiarato da Debora Serracchiani Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale degli Italiani, non sarebbe stato del tutto d'accordo con la data scelta per l'inaugurazione: "Concordo con Giordano Bruno Guerri - dice Serracchiani -: tra tutte le date possibili da individuare per l'inaugurazione di una statua nata controversa, il 12 settembre era veramente quella meno opportuna”

Manifesti fascisti sulla porta del Consolato croato

La difesa di Giorgia Meloni

Interviene invece in difesa della statua Giorgia Meloni, che su Facebook scrive: "L’inaugurazione a Trieste di una statua dedicata a Gabriele D’Annunzio nel centenario dell’impresa di Fiume è un’iniziativa estremamente importante perché rende onore alla memoria di un grande italiano che ha segnato la storia nazionale". Meloni ringrazia poi Dipiazza per "aver portato avanti con coraggio e determinazione questa scelta".

Rojc: "Rimangano le poesie"

Per la senatrice dem Tatjana Rojc, invece “purtroppo sembra che su questa terra anche gli eventi di un secolo fa abbiano ancora una enorme capacità evocativa, e di questo si deve evidentemente tener conto, a meno che proprio su questo non si voglia speculare. E' pericoloso giocare con irredentismi e nazionalismi, perciò spero che questa fiammata irrazionale si spenga presto e di D'Annunzio rimangano in evidenza le sue migliori poesie”.

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