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Mercato Coperto, Carini (Startup): «Abbandonato a se stesso tra degrado, sporcizia e colombi»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

Nessuna visibilità per la struttura ormai da anni, sporcizia che gli operatori devono pulire in autonomia, finestre rotte e da tempo senza manutenzione, che causano l'entrata indisturbata di colombi che sporcano ovunque, senza contare in aggiunta i furti subiti ripetutamente da diversi commercianti. 

Sono le difficoltà patite dagli esercenti del Mercato Coperto di via Carducci che il candidato sindaco della lista civica apartitica Startup Trieste, Fabio Carini, ha incontrato nel corso di un sopralluogo all'interno dell'edificio.

«In tutte le città internazionali che si rispettino – commenta Carini – il mercato è una delle attività più floride oltre che assoluto punto di riferimento per i turisti che lo considerano come una sorta di biglietto da visita della città. A giudicare dalle pessime condizioni che è costretto a sopportare nonostante l’encomiabile buona volontà di svariati commercianti, l’immagine che Trieste consegna di sé stessa è colpevolmente terribile quando con tante idee ed investimenti limitati si può cambiare la storia».

«Ho saputo – riferisce Carini - che il Comune cerca in tutti i modi di sfavorire nuovi insediamenti, millantando un tutto esaurito che è pura follia. A che gioco stanno giocando l’assessore Kraus e qualche funzionario poco zelante?»

«Il Mercato Coperto – conclude Carini - può e deve diventare la culla delle Tipicità e della Cultura triestina, ospitando anche associazioni in spazi attivi che siano in grado di richiamare una frequentazione da mattina a sera».

Per completare il racconto sulla raccapricciante realtà attuale del Mercato Coperto, basta ascoltare chi ci lavora dentro giorno dopo giorno.

«C'è una mancanza totale di pulizia – spiega una commerciante - tanto che ogni giorno dobbiamo provvedere noi agli spazi davanti alle nostre attività ed anche a quelli comuni, utilizzati da tutti, come le scale».

«Le finestre che non si chiudono fanno entrare i colombi che hanno nidificato in vari angoli del soffitto - aggiunge un'altra – tanto che devo coprire spesso la merce con pezzi di cartone per evitare che venga sporcata o danneggiata. Non è possibile continuare così. Basterebbe una manutenzione ordinaria più attenta».

Al degrado segnalato si aggiungono i furti, più volte subiti da alcuni esercenti, sia per merce esposta al primo piano sia per fiori e piante vendute al piano terra.

«Mancano anche i controlli - rincara una venditrice – da parte delle Forze dell'Ordine che dovrebbero passare di qua almeno ogni tanto. Quando si tratta di sanzionare, per aspetti davvero futili, arrivano subito. Così non si può lavorare tranquilli».

Sono molti poi a chiedere una maggiore visibilità, per una struttura storica, nel cuore della città, che non viene in alcun modo promossa o pubblicizzata. Un aspetto che ha determinato anche la fuga o il mancato insediamento di attività al primo piano, dove sono tante le saracinesche abbassate, nonostante un canone molto basso.

«In tante città i grandi mercati sono attrattivi anche per i turisti – sottolineano in coro i commercianti – ma qua sembra che si voglia fare sparire questa struttura che da anni non viene valorizzata in alcuni modo, passando sempre più inosservata anche fra gli stessi triestini».

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