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Amministrative, Sinistra Unita contro il Pd: «No al trasferimento del Burlo a Cattinara»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

Sinistra Unita – Združena levica punta il dito soprattutto contro la politica del PD regionale toccando in particolare quattro punti della situazione sanitaria cittadina, regionale e nazionale:

1) E' stata questa giunta con l'assessore Telesca che ha scritto un Piano Sanitario che pur partendo da premesse condivisibili, come lo spostamento di risorse dall'ospedale al territorio, ha ridotto le dotazioni degli ospedali prima che il territorio fosse pronto a sostenere l'impatto dei pazienti respinti dall'ospedale. Così si assiste alla situzione tragicomica della mancanza di barelle, ma soprattutto alla carenza di posti letto in alcuni reparti che porta al ricovero di pazienti in reparti „impropri“. Non è giusto e pericoloso per i pazienti che, ad esempio, casi di difficoltà respiratoria vengano ricoverati in Oculistica o dove si trova per caso un posto letto.

2) Ancora più critica la situazione del Burlo che continua a soffrire di smembramenti di servizi trasferiti all'Azienda Ospedaliera. Dopo la Banca del Sangue, ed i servizi connessi allo studio delle cellule staminali, è stato trasferito perfino il Laboratorio d'Analisi. E questo processo non si è interrotto seppure vi sarà chiaramente uno slittamento del trasferimento del Burlo a Cattinara - trasferimento che in ogni caso giudichiamo negativamente - dovuto ai ricorsi legati alla gara d'appalto per i lavori all'ospedale di Cattinara.

3) Il Day Hospital, l'innovazione creata negli anni '70 dal prof. Panizon che ha reso famoso il Burlo in Italia e in Europa, è di fatto vietato in quanto "gratuito". Il fine è quello di imporre alle famiglie di pagare il ticket per prestazioni ambulatoriali. Tutta la prevenzione è sotto attacco. I pazienti con tumore non pagano il ticket, ma per sapere se ha un tumore un paziente deve sobbarcarsi la spesa di esami, a questo punto ambulatoriali e dunque soggetti a ticket, costosissimi. E le classi meno abbienti potrebbero evitare determinati controlli perché troppo onerosi. Con tutte le conseguenze facilmente immaginabili.

4) La situazione nazionale sta peggiorando. Se l'Italia era seconda solo alla Francia per quanto riguarda l'equità delle cure sanitarie ora sta precipitando in questa specifica classifica. Già per il 2015 si parla di 50.000 morti evitabili e dopo decenni anche l'aspettativa di vita è in calo. A dimostrazione che con le ultime “riforme” - trattasi in realtà di tagli - ci stiamo avvicinando al modello americano, essenzialmente privatistico, gravato dal più alto numero di "morti evitabili", cioè per quelle morti che una adeguata prevenzione potrebbe evitare.

Il futuro sindaco di Trieste dovrà dunque sbattere i pugni sul tavolo e contrastare tenacemente e convintamente una riforma sanitaria regionale che colpisce in particolare proprio il nostro territorio. Indipendentemente dal fatto se la presidente della Regione FVG sia del suo stesso partito o meno.

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