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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Nuovi agenti di polizia a Opicina, la "sentinella" Sap: "Bene così ma non sia solo un annuncio"

Il segretario provinciale Lorenzo Tamaro plaude al tanto atteso "cambio di rotta" ma sottolinea "le condizioni di sofferenza in cui sono costretti ad operare i colleghi dell'Altipiano"

“L’impegno del Questore per la sicurezza in Carso” e l’annuncio che sono “in arrivo nuovi agenti” fa ben sperare che la visione della sicurezza sull’Altipiano possa subire un cambio di rotta. Il Sindacato Autonomo di Polizia di Trieste interviene sul "caso" emerso nei giorni scorsi in merito al Commissariato di Opicina finito al centro del dibattito cittadino. Contrario al progetto di trasferimento della III e IV sezione dell'ufficio Immigrazione (le realtà che trattano le pratiche relative ai minori stranieri, permessi di soggiorno ed il fenomeno dei richiedenti asilo ndr), il Sap plaude all'annunciato cambio di passo. 

La posizione del Sap

"Attendiamo fiduciosi l’arrivo di nuovi agenti - così il segretario provinciale Lorenzo Tamaro - e la rivitalizzazione del Commissariato, auspicando che questa volta non si tratti solamente di una boutade". Nel periodo in cui tradizionalmente il flusso della rotta balcanica riprende vigore (a causa dell'innalzamento delle temperature ndr), la sigla sindacale triestina rimarca la necessità di ragionare "sull'impianto sicurezza con estrema attenzione". Nelle ultime settimane il numero di migranti rintracciati dalla polizia di frontiera giuliana e dalle forze di polizia slovene è aumentato in maniera significativa. 

Oltre 120 in Italia, una cinquantina in Slovenia (la metà rispedita in Croazia)

La situazione a 360 gradi

Sullo sfondo, al di là degli annunci relativi all'arrivo dei cosiddetti "rinforzi" (che puntualmente si materializzano nei mesi più caldi ndr), permane il problema legato alle condizioni di sofferenza in cui operano le forze di polizia triestine. Criticità che si vanno ad aggiungere a quelle vissute dagli stessi migranti che continuano ad arrivare. Solo qualche giorno fa era stata Linea d'Ombra, associazione che si occupa di prima assistenza nei confronti delle persone che provengono dalla rotta, a "denunciare" il trattamento riservato ad alcuni migranti costretti, secondo i volontari, a rimanere "senza acqua e sotto il sole per ore"

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